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Gay & Bisex

Non c'è due senza tre.... (parte seconda)


di Membro VIP di Annunci69.it maxxx13
25.09.2015    |    1.920    |    3 9.4
"Poi un attimo, un colpo veloce e ne seguì una smorfia di dolore che ben presto si trasformò in godimento puro..."
Prese a segarmi l’uccello e a baciarmi, contraccambiai con ardore, e nel frattempo aprii la porta della sua stanza per fargli ammirare in maniera diversa la giovane preda. Per Antonio aveva perso la connotazione di figlio innocente ma doveva accettare che era un uomo a tutti gli effetti con degli istinti ed a giudicare dall’ultima performance avuta insieme da qualcuno doveva aver pur preso.

Ci dirigemmo verso i due lati del suo letto e feci cenno al mio compare, si chinò e inizio a baciarlo lungo la schiena in maniera sensuale. Mi liberai del costume e rimasi nudo nella stanza continuando a segarmi di tanti in tanto, mentre con disinvoltura presi a leccare per bene il buco del suo culo e la sua schiena.

Una leggera brezza entrava dalla finestra e mitigava il caldo, dal canto suo Bruno dormiva beatamente, anche se l’effetto di ciò che stavamo facendo non aveva tardato a sortire il suo effetto.. Strani mugolii incominciavano a sentirsi, segno che il sonno dove era piombato si era fatto a luci rosse e il suo corpo aveva incominciato a ondeggiare quasi a volermi facilitare l’ingresso della mia lingua nel suo buco.

Si girò supino, mostrandoci la piena erezione con il suo membro già bagnato dal liquido pre seminale, si sentiva quell’impercettibile odore di maschio a cui Antonio non potette resistere e ci affondò la sua bocca dentro. Lo assaporava fino alla gola, ora leccava le palle, ora l’asta calda il tutto piano per prolungare il piacere. Poi mi baciava per farmi assaporare il sapore ed io, presi a leccare il suo ombelico, gli addominali e i capezzoli turgidi.

Gemiti di piacere uscirono dalla sua bocca, segno che il trattamento stava facendo l’effetto desiderato. Ad un tratto si svegliò e gli dissi: “Bentornato a casa… c’è una sorpresa..” mise a fuoco cosa stava succedendo in fondo al letto, - Papà…- potette solo replicare, e gli mise le mani sulla testa lasciandosi abbandonare completamente alla lussuria.

Prese a segare il mio uccello, mentre osservavo la scena di Antonio che spompinava suo figlio, nel frattempo mollava la presa e limonava con me per farmi assaporare quel cazzo giovane di cui conoscevo già il sapore.

Più l’atmosfera si scaldava e più ci sincronizzavamo con i movimenti volti a dare piacere a noi stessi. Antonio prese a segarsi e Bruno si accovacciò assaporando di tanto in tanto la punta della cappella, mentre io presi a lavorami il suo corpo ora succhiando il suo cazzo e giocando con un dito sul suo buco. Ora e lui che mi faceva un pompino e giocava con il mio buco, mentre il padre si occupava del suo. Il tutto era intervallato da una serie di movimenti organizzati casualmente che rendevano l’esperienza al limite del piacere.

Io e Bruno iniziammo un 69 perfetto, mentre Antonio mi leccava il buco, ero completamente in estasi e lo erano anche i miei due amici. Vidi il mio amico aprire il cassetto e indossare un preservativo, e in quel momento il mio buchetto prese a bruciare di desiderio, ma sapevo che l’attenzione non era per me.

Bruno era tutto concentrato a regalarmi attimi di piacere e non si rendeva conto di quello che gli stava per succedere. Poi un attimo, un colpo veloce e ne seguì una smorfia di dolore che ben presto si trasformò in godimento puro. Dovetti staccarmi dalla sua bocca o sarei venuto immediatamente tanto era bravo il nostro nuovo compagno di giochi.

Bruno si posizionò a pecora per facilitare la penetrazione, stava subendo un massaggio prostatico e doveva godere da morire, presi ad affilare la mia lama rovente e gliela misi in bocca iniziando a scoparlo delicatamente e baciando Antonio di tanto in tanto sulla bocca.
Cambiarono posizione, Antonio cinse i fianchi del figlio e lo fece salire su di se a smorza candela e continuando a spingere dentro e fuori era diventato una furia senza controllo. Ed io presi a farmi scopare in bocca, ingoiando quella lama rovente di cui potevo sentire gli umori fuoriuscire.

La succhiavo con avidità ignaro dell’effetto che stavo causando al suo proprietario, il quale prese a urlare di piacere, tanto che Antonio dovette mettergli una mano davanti alla bocca per evitare di svegliare anche i vicini.
Ci alzammo in piedi tutti e tre per ammirare le nostre strumentazioni, segandoci a vicenda Antonio si abbassò e prese a succhiare i nostri sessi. Eravamo come i tre moschettieri che stavano sguainando le loro spade prima di un combattimento. Presi a sbattere violentemente il mio cazzo sulla sua faccia e così fece Antonio, Bruno era in estasi davanti ai nostri membri i quali vennero succhiati, baciati contemporaneamente.

Il padre mi fece il cenno e presi delle fascette di seta con cui legai il giovane alla tastiera del letto. Impaurito lo tranquillizzai baciandogli i capezzoli, mentre il padre usciva dal suo fondoschiena per riprendersi.

Ora era il mio turno. La tortura era appena iniziata. Con maestria, presi a scoparlo in bocca, mentre Antonio aveva ripreso a scoparlo nel culo, colpi forti e ben assestati, gli aveva alzato le gambe e più lo guardavo, più mi eccitavo nel vederlo fottere suo figlio e più affondavo i miei colpi all’interno di quella bocca.

Ci scambiammo di nuovo: presi a fottere il giovane violentemente dal culo alzandogli le gambe, mentre il padre veniva segato ora dal ragazzo e ora da me; dal canto suo Antonio era in piena estasi, levandogli il bavaglio lo lasciò godere liberamente,succhiando il cazzo del figlio in attesa della sua venuta.

Non ci volle molto, il massaggio prostatico che stavo perpetrando al novizio stava dando i suoi frutti, Bruno aumentò il suo respiro, inarcò la schiena tendendo al massimo i muscoli dell’addome. Senza usare le mani esplose in un orgasmo animalesco; caldi fiotti di sperma uscivano dal cazzo del giovane uomo e si spargevano su tutto il corpo. Antonio provvide a pulirlo, leccandolo fino all’ultima goccia.

Antonio prese a segarsi velocemente avvicinando la cappella alla giovane bocca, zampillando il suo seme sul volto e sulla lingua; Bruno bevve e leccò tutto il nettare d’ambrosia biancastro, come un gatto si ripulì il volto assaporando ogni goccia dissetando la sua immensa voglia di sesso.

Fu il mio turno uscii dal quel culo oramai completamente slabbrato e gocciolante di umori, levai il profilattico lanciandolo in mezzo la stanza, ripresi a scoparlo in bocca velocemente e, come una furia scaricai il mio seme direttamente all’interno della sua gola profonda.

Dopo ciò ci sdraiammo stanchi ed esausti continuando a toccarci ed a giocare con i nostri sessi i quali si stavano sgonfiando lentamente anche se la voglia rimaneva in noi – Dovrei andare via più spesso - disse il ragazzo, causando ilarità generale. Avevamo raggiunto un nuovo stadio nella nostra “amicizia” e questo ci rendeva speciali, dopotutto non c’è due senza tre.
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